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DIVISIONE TENNIS
Tecniche e materiali impiegati per la realizzazione del fondo di un campo da tennis sono assai vari; tuttavia gli elementi oggetto di valutazione per accertare la qualità dell’esecuzione dell’opera sono comuni: · appropriata elasticità della superficie; A titolo esemplificativo, tra le numerosissime pavimentazione sportive omologabili per il gioco del tennis, prendiamo in esame 4 diverse tipologie di pavimentazioni sportive per il gioco del tennis descrivendone alcune peculiarità: |
DIVISIONE TENNIS
Tecniche e materiali impiegati per la realizzazione del fondo di un campo da tennis sono assai vari; tuttavia gli elementi oggetto di valutazione per accertare la qualità dell’esecuzione dell’opera sono comuni:
· appropriata elasticità della superficie;
· idonea velocità e rimbalzo della palla;
· leggero scivolamento sulla superficie;
· rapidità nello smaltimento delle acque meteoriche.
A titolo esemplificativo, tra le numerosissime pavimentazione sportive omologabili per il gioco del tennis, prendiamo in esame 4 diverse tipologie di pavimentazioni sportive per il gioco del tennis descrivendone alcune peculiarità:
I campi in terra rossa sono spesso apprezzati per la limitata velocità della palla, l’elasticità del fondo e la possibilità di scivolare liberamente senza rischio, tuttavia richiedono una manutenzione molto assidua che incide sensibilmente sugli oneri di gestione complessivi.
I campi in resine acriliche multistrato, costituiti da strati, generalmente di spessore variabile tra 1 e 3 mm colati sul posto su una base in calcestruzzo o in conglomerato bituminoso sono certamente tra i più veloci in termini di giocabilità e pertanto prediletti da chi ama il “serve & volley”. Assai vantaggiosa è comunque la ridottissima manutenzione ordinaria.
I campi in resine SUPERSOFT CUSHION, costituiti da strati, generalmente di spessore variabile tra 1 e 5 mm colati sul posto su una base in calcestruzzo o in conglomerato bituminoso sono certamente tra i più veloci in termini di giocabilità assicurando tra l’altro performance massime in termini di elasticità e confortefolezza della pavimentazione di gioco. Anche in questo caso assai vantaggiosa è la ridottissima manutenzione ordinaria.
I campi in erba artificiale riscuotono oramai da anni sempre maggiori consensi da parte di chi ama un gioco più veloce, di chi desidera provare la sensazione di praticare il tennis sull’erba naturale senza doversi preoccupare di manutenzioni costanti. Difatti, un campo in erba naturale necessiterebbe di lunghi periodi di riposo per rimanere in condizioni ottimali di impiego, con ciò sacrificando un utilizzo continuativo dell’impianto. La superficie dei campi in erba artificiale, viceversa, consente una assidua giocabilità; tale superficie viene intasata e saturata con sabbia silicea a spigoli arrotondati, da un lato, per dare peso al manto, debitamente posato sul sottofondo, dall’altro, al fine di garantire il corretto rimbalzo della pallina da tennis e di evitare una eccessiva scivolosità del terreno di gioco.
In realtà si potrebbe parlare di una ulteriore pavimentazione che si pone a metà tra l’erba sintetica e la terra rossa, la cosiddetta “simil-terra rossa”. Parliamo di un’erba artificiale di colore rosso intasata per un primo strato con sabbia silicea e successivamente saturata con sabbia marmorea di colore rosso o con manto in terra rossa. La specificità di tale pavimentazione sportiva sta nella capacità di coniugare le caratteristiche prestazionali della terra rossa con il risparmio gestionale dovuto ad una minore manutenzione dell’impianto, senza dimenticare la gradevolezza estetica decisamente alla pari di un campo da tennis in terra rossa.
Particolare rilevanza in termini quantitativi stanno prendendo le realizzazioni dedicate al Beach tennis ed al nuovissimo Paddle, del quale la Tennis Tecnica ha realizzato i primi campi in Puglia.